Flavio Tiberti pone al centro della sua indagine scenari angosciati e inquieti, segni di una società frenetica e disumana, sempre più lontana dalle sue radici e dalla sua salute morale.

Attraverso la fotografia, il video e le installazioni, ci lascia annegare in spazi vuoti assordanti e paure invisibili. L'annientamento della ragione, la costrizione sociale, tutte queste interazioni scomode tra entità fisiche e metafisiche sono la caratteristica principale della sua ricerca.


Attraverso l'arte possiamo raggiungere una contaminazione dei sensi che rompe la sintesi dell'immagine e scatena reazioni inaspettate. Il ruolo e la responsabilità dell'artista sono essenziali: egli può e deve proporre una prospettiva diversa sul mondo, filtrata dalla propria analisi.
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